Filippo Bacciu - Vescovo di Ozieri

  

Sprazzi di Luce

Nei due angeli tracciali sullo sfondo bianco dello stemma di Mons. Bacciu, erano raffigurate simbolicamente Ia giustizia e la pace.

Dice il celebre imperatore francese che «il dovere dei re è la giustizia»[1] e il poeta tedesco afferma che «la virtù delle grandi anime è la giustizia ».[2]

Si legge nella raccolta delle tradizioni rabbiniche che « la pace è per il mondo quello che lievito è per la pasta.»[3] e lo storico latino afferma che « Ia concordia fa crescere le cose piccole, la discordia disperde le grandi ».[4]

Mons. Bacciu, in ottemperanza al suo motto, espressione viva e parlante del suo cognome, sinonimo di amplesso, fissava sempre la pace in uno con la virtù morale della giustizia. Era retto, di una rettitudine aureolata di sfarzosa luce.

Nella distribuzione delle cariche, la sua parola d’ordine era il motto: «unicuique suum». Però in ogni occasione, per non suscitare nel clero e nel popolo gelosie e pettegolezzi, era solito, nella parità di meriti, favorire piuttosto gli estranei (che i suoi parenti). Egli aveva due nipoti figli dei due fratelli superstiti: uno sacerdote Don Giuseppe Bacciu, L’altro studente in teologia, chierico Sisinnio Bacciu.

Il primo era indistintamente amato, apprezzato, idolatrato da tutti sia per la bontà d’animo che per la famigliare popolarità come per il cuore generoso, grande, magnanimo. Prestò, per un trentennio, lodevole servizio qual umile vice parroco del suo paese nativo e vi morì a 56 anni, nella piena efficienza delle sue forze, mentre il sole appariva ancor fulgente di svariati colori. Il secondo, era d’animo nobile, d’indole buona e di pietà soda. Spirò nel bacio del Signore, nel Seminario di Sassari, a 27 anni, alcuni mesi prima di essere ordinato sacerdote. Morì mentre sui campi tra l’austera verdura spuntavano le margheritine, bianche variegate di rosa.

Poteva il Vescovo dar loro un tangibile atto di predilezione?

Era in sua facoltà promuovere in grado il primo, affidargli posti onorifici e di responsabilità e poteva benissimo allontanare l’altro, sia pure «ad tempus» dalla, vita del seminario, non confacente più alla sua salute e affrettarne generosamente gli studi con molta indulgenza. Non volle. Per amore alla giustizia e alla pace ebbe sempre orrore del nepotismo che giudicò funesto e foriero di danni irreparabili.

Mons. Bacciu ebbe altri tre pronipoti, giovani nel sacerdozio, che pure amava con amore più che paterno. Questi, scevri di arrivismo, non si aspetta­vano dallo zio, con irrequieta frenesia, il «quod ego habeo tibi do», ma le parole melate, incisive del Padre comune: «Exemplum meum do vobis ».

Appena compiuti anche per la Vergine Maria i giorni della purificazione secondo la legge di Mosè, ella recò al tempio di Gerusalemme il suo Bambino per offrirlo a Dio.

Qui l’aveva preceduta il santo vecchio Simeone, lo quale lo Spirito Santo gli aveva rivelato che non sarebbe morto prima di aver visto il Salvatore.

Appena vede la «benedetta fra le donne» col divino Infante tra le braccia, le corse incontro, le prese il bambino, se lo strinse forte al petto, e penetrando tra gli oscuri veli del mistero che già vedeva e conosceva, con linguaggio profetico esclamò «Lascia adesso, o Signore, che se ne vada in pace il tuo servo secondo la tua parola, perché i miei occhi videro la salute da te preparata al cospetto di tutti i popoli; luce per illuminare le nazioni e gloria del popolo d’Israele».

 Ma subito dopo questo patetico canto di giubilo, la sua rugosa fronte, aureolata di canizie, si corrugò, i suoi occhi lampeggiarono di luce divina, la sua voce si fece solenne, quasi cupa, e, rivolgendosi a Maria, soggiunse: «Questo tuo Bambino, o donna, è destinato ad essere segno di risurrezione di molti e a diventare un segno di contraddizione,[5] e la tua anima sarà trafitta dal dolore »[6]

Così parlò il santo vecchio Simeone alla Vergine Santissima, e queste parole profetiche dovettero essere per lei, se non un lampo di luce, perché già superbamente illuminata, certo una dolorosa conferma e stringendosi con un brivido al cuore il Bambino che sorridente la guardava, comprese la grandezza del sacrificio che stava per compiere con l’offrirlo al Signore.

Per 33 anni Maria «moriva vivendo, portando un dolore più crudele della morte»[7]

 Mons. Bacciu, già con le rughe sulla fronte, apprese, con vivo compiacimento, la ben meritata nomina di Vescovo a San Marco Argentano e Bisignano, del suo prediletto figlio Canonico Salvatore Scanu, parroco della chiesa di Santa Lucia, in Ozieri. Il «Babbai » dei suoi parrocchiani e di tutta Ia città. L’amico affezionato dei grandi e dei piccoli frugoli, da lui scherzosamente chiamati «busazzi e busazzeddos».

Lo consacrò, nella cattedrale, Mons. Bacciu che lo vide ascendere all’artistico altare ricco di marmi, e sfarzosamente illuminato da tremoli fiammelle, tra i riflessi dei paramenti aureati, in mezzo ad una fiumana di popolo festante, raccolto in preghiera, nel sacro recinto profumato d’incenso.

Alla fine della solenne cerimonia, il Vescovo consacrante, ilare, sorridente, diede l’abbraccio di pace al neo eletto, subito dopo il suo, cuore ebbe un balzo, fissò per un istante, in alto, i suoi occhi che sembravano riflettere una visione beatifica, poi la sua maestosa fronte si corrugò Prese fra le mani la croce d’oro che pendeva sul petto del neo consacrato, trepidante d’amore divino, profumato d’olio e di balsamo, e il tono profetico gli disse: «Oh, Salvatore, se tu sapessi quanto è pesante questa croce ».

Cosi dicendo lasciò cadete qualche furtiva lagrima. Mons. Scanu era tutto compreso della grandezza della dignità episcopale e nelle parole profetiche del tanto amato vecchio presule vide una ben dolorosa conferma delle spine che avrebbero trafitto e amareggiata la sua oblazione durante la via del Calvario.



[1] Napoleone – Pensée

[2] Aug. Graf von Platen – Die werhangnisvolle Gabel

[3] Talmud – Derech Erez

[4] Sallustio – De Bello Jugurtino.10

[5] San Luca Vangelo II, 34

[6] San Luca Vangelo II, 35.

[7] San Bernaedo De Lament

                                                
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