Assassinati dai guard-rail  

Le cronache registrano un costante aumento del numero di persone trafitte, decapitate o mutilate dai guardrail delle nostre strade, che invece dovrebbero proteggerci e salvarci.  

Si trova spesso, specialmente in Sardegna, che c’è una incontrollata installazione di guardrail dove non servono. In certi lunghi tratti di strada (vedi per esempio Arzachena-Santa Teresa), c’è una ininterrotta fila di guardrail, spesso anche alta due metri, dove la strada è a livello di aperta campagna, oppure protetta da una alta scarpata.

Tenere la strada stretta tra due guardrail messi direttamente sull’asfalto, significa far infilzare l’auto alla minima distrazione del guidatore, oppure farla rimbalzare come una palla di biliardo sulla corsia opposta e causare uno scontro frontale, cosa ben peggiore di finire la corsa in aperta campagna.

L’impressione è che l’installazione dei guardrail lungo le strade sia dettata più da interessi di far spreco di denaro pubblico, che da considerazioni di sicurezza. E la magistratura farebbe bene ad indagare.

Lorenzo Camillo
lcamillo@tin.it

25 Agosto 2007  

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