Relazione all’Assemblea Consorzio Costa Smeralda Luglio 2007

 

“Si dovrebbe rendere la gestione del Consorzio più trasparente e più democratica. Dobbiamo dare ai Consorziati la possibilità di prendere parte alla gestione dei problemi quotidiani e non di averla imposta.” Queste sono le mie parole a questa stessa Assemblea del 1994 ed e’ quello che sto chiedendo insistentemente da 13 anni, ma il Consorziato di maggioranza non ha mai fatto niente di concreto per concederlo.

 

Non ha capito che noi piccoli consorziati vogliamo solo aiutarlo a gestire meglio questo grande condominio che e’ la Costa Smeralda. Noi che viviamo qui e ci lavoriamo, conosciamo bene tutti i problemi ed anche le soluzioni. Ma finora il Consorziato di maggioranza vuole invece tenere solo per se la totalita’ del potere sul Consorzio, per meglio seguire i suoi scopi speculativi immobiliari, anche se a discapito dei diritti dei piccoli consorziati.

 

Lo scopo principale dei soci fondatori originari era ed è tuttora, di ottenere più metri cubi possibili di edificabilità sui loro terreni ed infatti mandano avanti in prima persona il Consorzio Costa Smeralda, per trattare con la Regione Sarda e con il Comune, come se fosse la volontà di tutti noi.

 

L’Art.5 dello Statuto appunto e’ di studiare le lottizzazioni, costruire e mantenere le infrastrutture e favorire lo sviluppo immobiliare promuovendo la edificabilità presso le autorità competenti.

 

Alcuni di noi possono anche augurare ogni successo al Consorziato di maggioranza di ottenere tutto quello che vuole, ma resta il fatto che la maggioranza dei membri del Consorzio pensa che la Costa è già satura e che le spiagge sono super-affollate e che quindi sia inopportuno costruire ancora tanti metri cubi.

 

E’ ora di fare chiarezza: il Consorzio come e’ formato oggi non ha piu’ ragion di essere, anche se lo aveva alla sua costituzione, quando era formato da piu’ imprenditori, che avevano lo scopo di sviluppare le loro grandi estensioni di terreno. Ma oggi e’ formato da UNO imprenditore immobiliare e 4000 proprietari di un alloggio che vogliono solo godere nel modo piu’ tranquillo la loro vacanza. Ma decide TUTTO quel unico imprenditore, anche per i 4000.

 

Bisogna capire che questa situazione esula dal concetto di consorzio, come previsto dall’ art. 2602 del Codice Civile. La nostra situazione attuale piuttosto ricade nell’ambito del condominio o del super-condominio, dove tutti quanti dobbiamo avere una voce in assemblea, dove devono contare anche le decisione della maggioranza dei presenti. Il Tribunale di Tempio Pausania, nell’esaminare la sostanza del nostro “Consorzio” nella sentenza del 21 Giugno 2005, confermò che la disciplina applicabile è quella relativa al condominio.

 

Nelle nostre assemblee, noi piccoli consorziati non contiamo niente, anzi parliamo parliamo, ma alla fine il voto di una persona, seduta a quel tavolo, rende la votazione dell’assemblea una farsa.

 

Certo abbiamo cercato di ottenere tante deleghe per raggiungere la maggioranza, ma ragazzi, i giochi sono stati preparati bene dai primi fondatori:

·        ci hanno imposto la maggioranza di fondatori nel consiglio;

·        avevano perfino moltiplicato per 6 i loro voti (ma questo e’ stato bloccato dal Tribunale),

·        variano ad arte le carature di milionesimi per aumentare i loro voti e diminuire i nostri,

·        non accettano le deleghe che normalmente si devono accettare,

·        non accettano i voti dei morosi, che sono tantissimi ed anche grandi, che non pagano perché scontenti con i servizi;

·        convocano meschinamente le assemblee in date impossibili, come quella di oggi 31 luglio, quando tanti sono partiti e gli altri ancora non sono arrivati.

·        Ed inoltre, boicottano chi non la pensano come loro.

 

Quindi sara’ sempre assolutamente impossibile per i piccoli consorziati ad elergersi il Consiglio che vogliono e dovranno sempre subire un Consiglio ed ordini imposti dall’alto.

 

All’inizio ci andava bene, anzi benissimo, quando c’era l’Aga Khan che faceva anche gli interessi nostri, ma dopo è subentrata la Sheraton, che e’ finita poi nelle mani della Starwood, che poi ha ceduto alla Colony, le cose sono sempre andate di mal in peggio e la nostra bella Costa Smeralda si e’ degradata a quello che vediamo oggi.

·        Le spiagge sono invase da decine di migliaia di gitanti giornalieri da tutti i campeggi della Sardegna e dai vu compra,

·        molte delle nostre isole ci sono proibite di andarci ed alle altre ci dobbiamo pagare per andarci,

·        le spiagge non sono sempre pulite,

·        l’immondezza non viene sempre rimossa puntualmente,

·        il Comitato di Architettura non funziona più come organo di controllo,

·        l’acqua, quando arriva ci costa l’occhio della testa,

·        siamo bersagliati di costi e di tasse a non finire, doppioni di ICI, tassa di plusvalenza, tasse perfino sulle barche

·        e la stagione dura sempre solo quei tre mesi, come 40 anni fa.

 

E’ ora di mettere ordine, prima che la Costa Smeralda sia ceduta ad altri ancora; gia’ si vocifera di trattative con Gedhaffi, non che cio’ mi spaventi, dato che egli sara’ sicuramente piu’ aperto al dialogo di tutti gli americani che abbiamo avuto finora, ma temo una cessione ad un palazzinaro di assalto, o peggio ancora.

I piccoli consorziati devono avere una vera rappresentanza in Consiglio di Amministrazione e ci deve essere rispetto del Codice Civile (Art. 2631) riguardo al conflitto di interesse che impone all’amministratore di astenersi dal votare in quei casi. Perché qui il conflitto d’interesse c’è, eccome. Andiamo male proprio per quello: non ho mai visto una levata di scudi da parte del Consorzio per tutelarci nei problemi che ho appena accennato, perché non vogliono mettersi contro il Comune o la Regione, dato che sperano di spuntare grosse cubature sui 2300 ettari che vogliono edificare.

 

Ho letto per esempio che il Sig. Barrack si è detto d’accordo con Soru sulle tasse sul lusso, ma non credo che lo siano i piccoli consorziati che le devono pagare.

 

Per trovare una soluzione propongo e che venga messa a verbale le seguenti mozioni:

 

1)     Onde dare un peso significativo al voto del singolo Consorziato, si propone la modifica dello statuto consortile in senso democratico affinché le votazioni dell’Assemblea vengano conteggiate per alzata di mano della maggioranza dei presenti.

 

2)     per il medesimo motivo si propone la modifica dello statuto consortile onde prevedere che il Consiglio di Amministrazione venga eletto per quanto riguarda il 51% dei suoi componenti mediante votazione secondo le quote consortili e per almeno il 49% mediante votazione pro capite dalla maggioranza dei presenti all’Assemblea, di persona o per delega.

 

3)     ai fini di cui sopra chiedo che l’assemblea conferisca esplicito mandato al Consiglio di amministrazione (che sarà oggi nominato) di convocare entro sei mesi un’Assemblea Straordinaria per proporre ai consorziati di apportare allo Statuto del Consorzio le modifiche necessarie alle proposte di cui ai punti 1 e 2.

 

Confermo la mia candidatura al Consiglio di Amministrazione.

 

Lorenzo Camillo

  

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